TITOLO: La via dei Coccodrilli | L’uragano | La cometa
COLLANA: La Bolla #1
TRADUZIONE: Wiola Nioga e Dafne Munro
GENERE: Surrealismo
ANNO: 2018
PREZZO: Creative Commons
FORMATO: .pdf
ISBN: 978-88-940420-6-1
SINOSSI:
Bruno Schulz è uno dei più geniali, stravaganti e misconosciuti scrittori del ‘900. Nasce e vive insieme alla sua famiglia a Drohobyč (Polonia) dove lavora come insegnante di disegno. Dopo la morte del padre, della madre e del fratello maggiore, ottiene la fama di scrittore nel 1933, a quarantadue anni, con la sua prima raccolta di racconti. Otto anni dopo, nel 1941, in seguito all’invasione nazista della Polonia, diventa il protetto di un ufficiale della Gestapo che lo impiega per il suo talento. L’anno successivo viene ucciso a sangue freddo da un altro ufficiale, e cancellato dalla storia a soli cinquant’anni, come dispetto al suo protettore. In quel periodo stava completando la stesura del suo primo romanzo, Il Messia.
“Bruno Schulz, il genio sconosciuto, è stato uno dei grandi scrittori, uno dei grandi trasmigratori del mondo a parole […] Le pagine sono affollate di brillantezza verbale, come i cieli pieni, minacciosi e sorprendenti. Ma qualcosa di crudele si nasconde dietro questa bellezza, legata ad essa – la crudeltà del mito. […] Come Borges, è un cosmogonista senza teologia. Lo sforzo straziante della sua prosa è quello di costruire di nuovo il mondo, a partire dai frammenti che esistono dopo qualche innominabile disastro. […] Sensibile all’informe, Schulz presta ancora più attenzione di Beckett alla noia, al limbo preponderante della vita, ai frammenti scadenti dell’esperienza, alle stagioni morte, a quei tratti negativi del tempo” John Updike
“I suoi due libri creano un universo fantastico ripercorrendo la mitologia privata di una famiglia, e il loro lessico è tanto ricercato e vivido da diventare esso stesso il vero protagonista” David Grossman
“Un uomo di enormi doti artistiche e ricchezze immaginative” Philip Roth
“Schulz scriveva a volte come Kafka, a volte come Proust, altre volte riusciva a raggiungere profondità che nessuno dei due aveva mai toccato” I. B. Singer
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2 recensioni per BRUNO SCHULZ
Valutato 5 su 5
Mimmo Conoscenti –
Tre racconti per una originale versione di “fantastico perturbante” (talvolta anche grottesco) della prima metà del Novecento, caratterizzati da una scrittura ricca, inventiva, preziosamente cesellata. Consigliato a chi nella narrazione ama l’ambiguità, il fluttuare del senso, lo spiazzamento e l’inquietudine, la cura sorprendente del linguaggio.
La via dei coccodrilli – La strada di una mappa che, grazie allo sguardo della voce narrante, si anima di folle ambigue e anonime e prende vita coi suoi “cubi grigi, sporchi, pieni di oggetti di secondo ordine”. L’area nuova della città, la sua ombra metamorfica, mutevole proiezione depravata e degradante.
“Poi appare chiaro che la sartoria altro non è che la facciata dietro la quale si cela un negozio di antiquariato con una collazione di libri altamente discutibili ed edizioni clandestine. Il ruffiano commesso apre allora gli altri magazzini riempiti fino al tetto di libri, disegni e fotografie”.
L’uragano. La famiglia della voce narrante durante un uragano di utensili, bottiglie e recipienti di tutti i tipi che imperversa sulla città.
“Corsi scalzo alla finestra. Il cielo era graffiato longitudinalmente da raffiche di vento. Illimitato e di un bianco argento, era tagliato da linee di energia tese fino al punto di rottura e da solchi stratificati di metallo e piombo. Suddiviso in campi magnetici e vibrante di scariche, era un concentrato di elettricità occulta”.
La cometa. Ispirato alla comparsa della cometa di Halley, il lungo racconto mette in scena una visione contraddittoria e più spesso caricaturale dell’epoca “dell’elettricità e della meccanica”, con, ancora una volta, la presenza di alcuni personaggi della famiglia del narratore.
“I presagi colorati del calendario rendevano rossi i fiori sulla neve ai bordi delle mattinate. Il rosso fervente delle domeniche e delle feste si rifletteva già a metà della settimana e quei giorni bruciavano al freddo di un fuoco falso e di paglia, i cuori illusi battevano per un attimo più forte, abbagliati da quel rosso annunciatore che non annunciava niente, era solo un allarme prematuro”.
Valutato 5 su 5
Tre Razzi Rossi –
Bruno Schulz non è, forse non sarà mai, collocato nel firmamento delle stelle di prima grandezza della letteratura del Novecento, ma è un astro che splende di una luce rara. La sua opacità, quanto la capacità di irradiare ombre (e non viceversa) merita senz’altro una sospensione del giudizio e di prendersi il tempo per puntare il cannocchiale in quella direzione.
I tre racconti qui raccolti fanno parte di un’opera incompiuta, la vita di Schulz, la sua frammentaria biografia letteraria e immaginaria, fatta di evocazioni e inquietudini, irrealizzata come fu la sua vita reale, finita troppo presto nel cono d’ombra della seconda guerra mondiale, per mano di un nazista, per restituire uno sgarbo ad un altro carceriere nazista, che teneva Schulz più o meno come un animale da compagnia (ma questa è un’altra storia, che ricorda quella del film “Adam Resurrected” di Paul Schrader, interpretato da Jeff Goldblum).
Di operazioni come questa, sondare le opacità, le penombre, della letteratura dimenticata, rimossa, o semplicemente oscurata, gli editori di Urbana Apnea ne hanno fatto un modo molto personale di intendere la funzione dell’editore: scegliere dove guardare. Il loro è un catalogo (in buona parte digitale, ma non solo) in cui frugare aspettandosi sorpese.
Mimmo Conoscenti –
Tre racconti per una originale versione di “fantastico perturbante” (talvolta anche grottesco) della prima metà del Novecento, caratterizzati da una scrittura ricca, inventiva, preziosamente cesellata. Consigliato a chi nella narrazione ama l’ambiguità, il fluttuare del senso, lo spiazzamento e l’inquietudine, la cura sorprendente del linguaggio.
La via dei coccodrilli – La strada di una mappa che, grazie allo sguardo della voce narrante, si anima di folle ambigue e anonime e prende vita coi suoi “cubi grigi, sporchi, pieni di oggetti di secondo ordine”. L’area nuova della città, la sua ombra metamorfica, mutevole proiezione depravata e degradante.
“Poi appare chiaro che la sartoria altro non è che la facciata dietro la quale si cela un negozio di antiquariato con una collazione di libri altamente discutibili ed edizioni clandestine. Il ruffiano commesso apre allora gli altri magazzini riempiti fino al tetto di libri, disegni e fotografie”.
L’uragano. La famiglia della voce narrante durante un uragano di utensili, bottiglie e recipienti di tutti i tipi che imperversa sulla città.
“Corsi scalzo alla finestra. Il cielo era graffiato longitudinalmente da raffiche di vento. Illimitato e di un bianco argento, era tagliato da linee di energia tese fino al punto di rottura e da solchi stratificati di metallo e piombo. Suddiviso in campi magnetici e vibrante di scariche, era un concentrato di elettricità occulta”.
La cometa. Ispirato alla comparsa della cometa di Halley, il lungo racconto mette in scena una visione contraddittoria e più spesso caricaturale dell’epoca “dell’elettricità e della meccanica”, con, ancora una volta, la presenza di alcuni personaggi della famiglia del narratore.
“I presagi colorati del calendario rendevano rossi i fiori sulla neve ai bordi delle mattinate. Il rosso fervente delle domeniche e delle feste si rifletteva già a metà della settimana e quei giorni bruciavano al freddo di un fuoco falso e di paglia, i cuori illusi battevano per un attimo più forte, abbagliati da quel rosso annunciatore che non annunciava niente, era solo un allarme prematuro”.
Tre Razzi Rossi –
Bruno Schulz non è, forse non sarà mai, collocato nel firmamento delle stelle di prima grandezza della letteratura del Novecento, ma è un astro che splende di una luce rara. La sua opacità, quanto la capacità di irradiare ombre (e non viceversa) merita senz’altro una sospensione del giudizio e di prendersi il tempo per puntare il cannocchiale in quella direzione.
I tre racconti qui raccolti fanno parte di un’opera incompiuta, la vita di Schulz, la sua frammentaria biografia letteraria e immaginaria, fatta di evocazioni e inquietudini, irrealizzata come fu la sua vita reale, finita troppo presto nel cono d’ombra della seconda guerra mondiale, per mano di un nazista, per restituire uno sgarbo ad un altro carceriere nazista, che teneva Schulz più o meno come un animale da compagnia (ma questa è un’altra storia, che ricorda quella del film “Adam Resurrected” di Paul Schrader, interpretato da Jeff Goldblum).
Di operazioni come questa, sondare le opacità, le penombre, della letteratura dimenticata, rimossa, o semplicemente oscurata, gli editori di Urbana Apnea ne hanno fatto un modo molto personale di intendere la funzione dell’editore: scegliere dove guardare. Il loro è un catalogo (in buona parte digitale, ma non solo) in cui frugare aspettandosi sorpese.