Descrizione
AUTORE: J.L. Bryan
TITOLO: Teologia del Dominio
TRADUZIONE: Giuseppe Bellomo, Dafne Munro, Dario Emanuele Russo
GENERE: Thriller, Distopico
ANNO: 2019
FORMATO: Brossura copertina morbida / .pdf
PREZZO: €15 / Libera donazione
ISBN: 9788894410624
SINOSSI
Un attacco nucleare alla città di Columbus (Ohio) impone negli Stati Uniti un regime totalitaristico basato sulle dottrine della Chiesa Dominionista, secondo cui le democrazie sono guidate dal demonio e i Cristiani caucasici hanno il dovere di controllare le sette aree che regolano la vita umana: economia, politica, media, arte, educazione, famiglia e religione.
Mentre l’America è impegnata in una guerra mondialista contro Cina, Venezuela, Egitto e altri Stati del Medio Oriente (per reclutare discepoli secondo il comandamento di Gesù?), il nuovo Dipartimento del Terrore sopprime i movimenti di resistenza interni e gli squadristi delle Brigate della Libertà perseguitano le minoranze etniche.
Daniel Ruppert, mezzobusto del notiziario di Los Angeles, riporta pedissequamente le notizie, spesso inattendibili, che gli vengono imposte. Immerso nel lusso di Bel Air e nei suoi circoli esclusivi insieme alla moglie, viene strappato via dalle sue certezze in un precipitare di eventi che lo portano a scoprire uno sconvolgente segreto governativo.
LSDmagazine – Ettore Arcina –
UN THRILLER SOSPESO TRA INCUBO E REALTA’:
Il lettore viene scaraventato a Los Angeles nel 2037, in un futuro in cui vigono terrore e totalitarismo, questa è l’ambientazione di Teologia del dominio di J. L. Bryan un thriller intrigato ed intrigante che rapisce chi lo legge.
La trama, incentrata sulla figura del reporter di un’importante emittente televisiva Daniel Ruppert, si evolve progressivamente portando il protagonista a scoprire una verità sconvolgente. Il sistema che controlla ogni aspetto della sua vita e di quella di tutta la popolazione si fonda solo un inganno, che nessuno può immaginare. Ciò che rende la lettura sempre più allettante è la presenza di personaggi secondari che aiuteranno Daniel a rimettere insieme i pezzi di una storia a prima vista incomprensibile. Pronto a rischiare tutto, il protagonista decide di andare controcorrente e anche se all’inizio sembra titubante, saranno le testimonianze di altre persone che incontra lungo il suo cammino a fargli cambiare idea. Diventerà un sovversivo, subirà soprusi e dovrà nascondersi dal Dipartimento del Terrore che gli dà la caccia, ma il suo coraggio sarà ripagato.
Gli ideali di giustizia e libertà prendono il sopravvento e niente indurrà Daniel a guardarsi indietro, soprattutto quando incontra una donna che ha perso il figlio, vittima di un sistema spietato.
Un complotto governativo al centro di tutto , dietro un sistema che professa la lotta contro i nemici si cela solo una macchina organizzativa diabolica e Daniel non farà altro che dire al mondo le cose come veramente stanno. Stanco di un’informazione pilotata di cui è complice insieme ad una squadra di colleghi inermi, che sono pronti a tutto pur di mantenere la loro condizione individuale al sicuro, il reporter comincia a farsi delle domande a porsi dei dubbi che solo il tempo potrà chiarire. Durante le sue esperienze alla ricerca della verità, incontra tanti personaggi secondari che con le loro storie rendono la lettura sempre più emozionate, il tutto impreziosito dal costante sentimento di paura che anima i protagonisti.
Il lettore non sa mai cosa potrebbe accadere è sempre colto di sorpresa e ciò rende Teologia del dominio un libro che suscita continuamente interesse . Come andrà a finire? È l’interrogativo che spinge il lettore a divorare e ad assaporare un libro che merita di essere letto.
Mangialibri – David Frati –
2036. Daniel Ruppert è l’anchorman del notiziario della GlobeNet di Los Angeles: un volto e una voce rassicuranti che ogni sera dagli studi televisivi posti sotto una cupola nera di acciaio corazzato porta nelle case di milioni di americani una raffica di fake news, vere e proprie “veline” messe a punto dal Dipartimento del Terrore in nome della sicurezza nazionale. La legge Anti Propaganda e Sedizione ha soppresso da tempo la libertà di stampa e ora i telegiornali sono costituiti da 30 minuti di spot pubblicitari, 22 minuti di notizie sportive, 2 minuti di meteo e 3 minuti di fake news sulla politica interna ed estera. Per esempio oggi Daniel ha raccontato che in Argentina – mostrando filmati di repertorio del Venezuela vecchi di anni e facendo finta che fossero girati a Buenos Aires poche ore prima – il popolo è sceso in strada per festeggiare l’occupazione da parte dell’esercito statunitense intervenuto contro la malvagia dittatura comunista che opprimeva il Paese. E che la Cina prosegue con il suo atteggiamento di bellicosa sfida e di aggressione verso la Corea che ha portato il Governo USA a minacciare un intervento nucleare. O che il malvagio jihadista Sheij Muhammad al Taba sta sollevando centinaia di migliaia di persone in Egitto e nel resto del Nord Africa contro gli occidentali e la civiltà e che quindi va schiacciato come si farebbe con un serpente velenoso. Il pubblico crede a queste notizie o fa finta di crederci, scrutato in ogni momento della giornata dalle telecamere del Dipartimento del Terrore o alla mercé di una denuncia del vicino o del collega al minimo segnale di dissenso o di “condotta immorale”. Sempre se non si capita nelle grinfie delle Brigate della Libertà, un gruppo paramilitare di vigilantes che uccide senza pietà dissidenti o immigrati, tollerato dalle autorità. Ma come si è arrivati a questo? Tutto è cominciato il 4 luglio 2021, quando un’esplosione nucleare ha spazzato via la città di Columbus, nell’Ohio. Un brutale attentato effettuato da un commando di “terroristi stranieri” che ha portato il Presidente Winthrop ad assumere pieni poteri grazie ai cosiddetti Articoli per la Continuazione della Democrazia. Da allora – in barba al nome della legge – la democrazia è scomparsa ed è cresciuto esponenzialmente il potere della Chiesa del Nuovo Dominio, che è diventata la “vera fede americana”, implicitamente obbligatoria per esercitare ogni professione importante. Anche Daniel frequenta regolarmente la Chiesa Tabernacolo d’Oro del Dominio Mondiale assieme alla sua bellissima e impeccabile moglie Madeline, che lui non ama e non desidera…
SHmagazine –
MISTERIOSO ED INTRIGANTE
Siete appassionati di thriller e avete spirito d’avventura? Allora Teologia del dominio di J. L. Bryan fa al caso vostro. Il libro ha un’ambientazione futuristica e trasporta i lettori in un’America del 2037. Nel libro si respira aria di guerra e di paura sin dalle prime battute, al punto da innescare nel lettore quel giusto mix di curiosità e tensione, che lo spinge a voler comprendere cosa stia veramente accadendo in una realtà apparentemente fittizia.
La trama avvolge l’esistenza di un reporter di un’importante emittente televisiva Daniel Ruppert, lui è il volto che dà al popolo le notizie che dovrebbero corrispondere alla realtà.
È come se nel romanzo ci fossero due mondi paralleli: uno controllato sicuro e recintato sotto l’occhio vigile di un sistema totalitario ed un altro sovversivo e fuori controllo apparentemente nato per capovolgere il primo.
Il clima di terrore è preponderante nel libro ad esso si associa il desiderio del protagonista di voler scoprire la verità. Che cosa sta succedendo nel mondo? Le notizie che ogni giorno riportano i mass media sono vere o sono manovrate dal sistema? Ogni aspetto della vita dei cittadini segue uno schema ben preciso, tutto viene controllato e chi non rispetta le regole diviene un pericolo per lo Stato e va eliminato. Daniel decide di indagare, ma ciò che scoprirà lo coinvolgerà in prima persona in una storia più grande di lui. A muovere le fila di questo illogico e strutturato mondo il Dipartimento del Terrore che sparge il sangue di chi non vuole sottostare alle sue leggi.
Daniel che vive in un appartamento lussuoso e riceve tutti privilegi di chi “sta dentro” il sistema, decide di andare controcorrente pagando a caro prezzo questa scelta. Abbandona il suo castello dorato e si imbatte in un’avventura destinata a cambiare la sua esistenza per sempre. Lui non è come tutti gli altri, non può restare a guardare mentre il mondo è padroneggiato da leggi prevaricatrici e violenza. Va contro tutto e tutti e diventa un sovversivo per cercare di dare una spiegazione a quello che lo circonda. Si unirà a chi come lui non crede a quella verità che vogliono far passare come vera e riuscirà a trovare un senso a questo assurdo mondo in cui vive. Un libro strepitoso che fa salire nel lettore il livello di adrenalina in ogni momento: colpi di scena, avventura, morte e orrore senza perdere mai di vista la sete di giustizia che alberga nei suoi protagonisti. Tanti volti, tante storie che si incrociano, ma che alla fine sono accumunati dalla voglia di ribellarsi ad un nemico che vuol far credere al popolo solo ciò che fa più comodo ai propri interessi.
Libri & Recensioni – Tatiana Vanini –
Ambientato in un futuro distopico e da noi ben poco lontano, “Teologia del dominio” ci propone un mondo terrificante descrivendolo in modo coinvolgente.
Fantascienza mista a thriller, per questo autore che ama unire tra loro diversi generi, ottenendo un risultato che mantiene incollati alle pagine. La scrittura di Bryan è logica, consequenziale ed essenziale. Con lucidità e sicurezza delinea la trama permettendo al lettore di immergersi gradualmente nel climax della storia. Infatti i primi capitoli del romanzo servono a chiarire come è cambiato il mondo e perché, mentre impariamo a conoscere il personaggio principale, Daniel, e le figure che gravitano intorno a lui.
Scordatevi il libero accesso alla rete e alle informazioni; dimenticatevi la libertà di parola e di espressione. Nel futuro prossimo di “Teologia del dominio”, fede e stato si fondono in un organismo dove la prima legittima il secondo, nel quale la religione diviene strumento per misurare la statura morale ed ottenere il consenso, mentre un governo divinizzato e mitizzato assurge ad unico infallibile strumento di difesa, garante della libertà. Cittadini sorvegliati, spiati, controllati ed uniformati; programmi mirati ad ottenere la soppressione del libero pensiero e della coscienza; notizie costruite ad arte e centellinate con cura; controllo mentale occulto.
Questa la realtà di Daniel, mezzobusto televisivo, che sognava di essere un vero giornalista e si ritrova a ripetere come un pappagallo robot, strisce preconfezionate di informazioni fasulle. Ma il nostro protagonista non ha mai smesso di porsi domande, e proprio la ricerca delle risposte, lo catapulterà fuori dalla sua vita ordinata, gettandolo in un gioco pericoloso, mortale, e del quale non conosce affatto le regole.
Elettrizzante, la trama si allarga di fronte agli occhi del lettore con sorprese ed azione, donando suspense e un ottimo ritmo, nel quale è impossibile annoiarsi.
Nella mente di chi si trova immerso nel libro spesso compaiono pensieri del tipo: “Io non ci cascherei mai”, ma possiamo davvero esserne certi? All’iniziale sicurezza di superiorità, inizia a sostituirsi un sentimento strisciante di insicurezza. Se chi ci governa volesse mostrarci solo quello che vuole e gli fa comodo, davvero riusciremmo ad accorgercene? Quanto siamo liberi e quanto influenzabili? Il continuare a porsi domande, la ricerca di conferme e risposte ai nostri perché, è forse la sola cosa che ci può salvare. Questo il monito che impregna le pagine e che va oltre la semplice letteratura d’evasione.
Immergetevi in “Teologia del dominio”, lasciatevi sedurre dalle parole e dalle situazioni che incontrerete e fatevi sorprendere… In fondo è solo un libro, o forse no?
Imparate a tenere sempre vivo il vostro senso critico.
Consigliato!
LFmagazine – Fiorella Reggiani –
FINALMENTE TRADOTTO E PUBBLICATO IN ITALIA “DOMINION”
“Teologia del dominio” di J. L. Bryan è un romanzo agghiacciante per l’ipotesi di futuro che veicola.
È il 2037, e il mondo è notevolmente cambiato. A partire dall’America, ora chiamata Nuova America, una super potenza che ha in mano le sorti globali, che semina morte e distruzione giustificando ogni sua azione di guerra con la necessità di controllare gli infedeli e i terroristi. Il governo americano, capitanato dal presidente Winthrop, è supportato e legittimato dalla Chiesa Dominionista, che si occupa di istruire i fedeli e controllare le voci fuori dal coro. Il protagonista del romanzo, Daniel Ruppert, dovrà combattere contro un regime totalitario che è arrivato a controllare l’informazione, l’educazione e l’economia, che cancella i ribelli e riprogramma i dissidenti. Che è entrato di diritto nella vita personale, fin dentro l’intimità della casa; che può colpire in ogni momento e con ogni mezzo, facendo passare ogni suo atto di repressione come doveroso e necessario.
Conosciamo Daniel intento a svolgere la sua mansione di mezzobusto al telegiornale; giorno dopo giorno presenta notizie tranquillizzanti che glorificano il governo, con il sorriso sicuro di chi si sente realizzato, con l’atteggiamento di un uomo ben inserito nella società. Daniel ha subìto lo stesso condizionamento del resto della popolazione, ha voluto credere alle bugie che gli sono state raccontate, e che lui stesso racconta ogni sera per giustificare le sanguinose azioni del potere all’estero, e del Dipartimento del Terrore in patria. Daniel è però un uomo profondamente frustrato, che sente di non stare vivendo a pieno la propria vita. È incastrato in un matrimonio senza amore con una donna che non osa porsi domande, e che si sente perfettamente a suo agio nella realtà di controllo e repressione in cui vive.
Daniel comincia a cercare la verità, anche se non sa qual è, anche se ha paura di ciò che troverà. È stanco di essere legato a schemi precostituiti, a vivere un’esistenza programmata, spiata, snaturata. La sua indole da giornalista lo porta a inseguire notizie vere, non depurate dal controllo governativo, e proprio a causa delle sue ricerche si imbarcherà in un’avventura pericolosa, in cui rischierà di tutto per far emergere la verità. E non possono non impressionare le sue parole disperate: “Ma deve esistere un altro modo di vivere. E non è forse nostro compito capire qual è?”, e non può non colpire la citazione nel romanzo “1984” di George Orwell, che aveva già illuminato il mondo sui drammi dell’ideologia totalitarista, del condizionamento psicologico e delle malsane idee di supremazia.
TGCOM24 –
Arriva nelle librerie il libro ambientato in un futuro non troppo lontano nella Nuova America. In un mondo trincerato dietro muri di cemento, in una società caratterizzata dall’invadente controllo del governo e delle persecuzioni ai danni di chiunque eserciti il libero pensiero, , il protagonista Daniel Ruppert si ritrova a fare i conti con un complotto su larga scala che sconvolgerà la sua esistenza. Edito in America con il titolo di “DOminion”, il romanzo è stato tradotto e pubblicato in Italia da Urban Apnea Edizioni e sarà scaricabile gratuitamente dal sito a partire dall’undici settembre 2018
DomaniPress | News –
QUANDO I MURI SONO TALMENTE ALTI DA NON RIUSCIRE A VEDERE LE STELLE
Daniel Ruppert, il protagonista del romanzo Teologia del dominio di J. L. Bryan, può sembrare al primo impatto un personaggio debole, asservito a un potere accentratore che controlla la popolazione della Nuova America. Appare un uomo rassegnato, adagiato in una parvenza di benessere che viene pagata a caro prezzo, quello della libertà personale. Ma quando per la prima volta può ammirare nella sua immensità la volta stellata, tutto il coraggio che non credeva di avere emerge prepotentemente. E capisce che non potrà più tornare indietro. Le stelle sono per Daniel una rivelazione, diventano la miccia che innesca la reazione che lo porterà a lottare per quello in cui crede.
I muri in cui lo hanno imprigionato, e in cui si è autorecluso per tutta la vita, crollano sotto il peso della verità. È il 2037: la Nuova America ha preso il controllo del mondo con il pugno di ferro, mentre all’interno dei suoi confini ha ottenuto un’apparente calma dopo una minuziosa opera di condizionamento della popolazione. Daniel è un giornalista, e ha il compito di tranquillizzare gli animi offrendo notizie rassicuranti che glorifichino l’operato del governo. Notizie false, edulcorate, che rispondono a un preciso programma di asservimento psicologico, e che mirano a creare l’idea di una società che in realtà non esiste. La sua etica giornalistica però si risveglia, dopo che per anni l’ha lasciata sopita per paura delle conseguenze della sua ribellione sulla sua famiglia.
Daniel non può far finta di niente dopo aver finalmente compreso in che inganno sta vivendo, in che farsa di proporzioni mondiali sta contribuendo a condannare la popolazione americana, e non solo. Egli si rende conto di essere solo uno strumento passivo della propaganda, un misero tassello di quel mosaico composto dagli organi di potere e controllo che gestiscono subdolamente la società. Sono le parole del suo amico Sullivan Stone a spalancare i suoi occhi per la prima volta: “se loro vengono a prendermi, chiama lui. Lui ti darà quello che hai sempre voluto”.
Poche parole che aprono uno scrigno di conoscenza che lui non sa neanche di desiderare. Parole da cui fugge e che cerca di dimenticare, ma ormai l’idea è stata installata nella sua mente, e non ha intenzione di andarsene. Teologia del dominio è un romanzo che parla di riscatto e di sacrificio, di oscurantismo e di intolleranza. Daniel dovrà lottare per riconquistare il libero arbitrio, e per sentirsi un uomo fatto di carne e sangue, e non una marionetta legata ai fili di un potere corrotto.
Books Hunter Blog –
J. L. Bryan scrive un agghiacciante thriller distopico, ambientato nell’America del 2037: “Teologia del dominio”.
J. L. Bryan racconta un futuro ormai dietro l’angolo che vedrà l’inasprimento della già insensata intolleranza verso il diverso che caratterizza i nostri giorni. Una nazione riorganizzata che ha ormai preso le redini del mondo, e che semina bugie in patria e sangue oltre i suoi confini.
ThrillerCafè – Antonio Vena –
Non siamo nella Londra di 1984 ma a Los Angeles, 2036.
Daniel Ruppert avrebbe voluto fare lo scrittore, il giornalista investigativo, girare il mondo e raccontare la verità ma il mondo è cambiato, appena un po’ in realtà. Daniel invece è un mezzobusto famoso della GlobeNet, un network televisivo. Ha una bella casa in una gated community a Bel Air, guida una macchina d’ultimo modello e pensa di conoscere la verità oltre la propaganda ma molto nella vita di Daniel Ruppert sta per cambiare, così come tutto il resto.
Gli Stati uniti hanno una nuova bandiera, hanno subito un attacco terroristico nucleare che ha cancellato dalla faccia della terra la città di Columbus. L’assetto istituzionale è rimasto lo stesso ma la società americana è stravolta.
Un cristianesimo evangelico apocalittico, il Dominio, controlla la moralità dei cittadini, distribuisce cariche prestigiose e facilità gli affari e le carriere dei fedeli, milizie patriottiche rastrellano stranieri e sospette spie per sottoporli a giustizia sommaria. Sopra tutti il Dipartimento del Terrore, un complesso militare e d’intelligence che dal controterrorismo è ormai il guardiano oscuro di una nazione sull’orlo del collasso. Troppa curiosità porta Daniel al centro delle manovre oscure del suo paese.
Questo romanzo di J. L. Bryan è alcune cose. Una distopia classica nei suoi elementi – governo totalitario, guerra eterna, crollo delle libertà civili – ma è nel comporle che acquista originalità e weirdness. L’America di Teologia del Dominio sembra vicinissima, stravolta ma appena nella contemporaneità della cronaca, letteralmente due minuti nel futuro. La guerra che sembra imminente con la Cina, l’interventismo massiccio in Medio e Vicino oriente non più per istanze geopolitiche o economiche ma in nome di una vera guerra santa, la società diventata sempre più tribale, divisa in razze, religione, livello di reddito.
È un thriller d’azione che si svolge on the road in un’America al collasso, in cui le nicchie sociali sono nascoste in pericolose rovine e i parchi nazionali e la natura sono stati devastati.
Il protagonista del romanzo, al contrario di quello dell’orwelliano 1984, sa che la propaganda è un inganno, comprende i sistemi di controllo sociale ma, come in 1984, non sa quanto è profonda la “tana del Bianconiglio”. Sa che la realtà che sta vivendo è una fiction ma non sa di quanti veli si compone. Sopra tutto il mondo descritto da Bryan c’è un ulteriore livello, uno che controlla la narrazione fino alle sue fondamenta filosofiche come un vero dominatore del Grande “grande“ Gioco. Lì lacererà tutti, fino al finale apocalittico. È anche un romanzo con un sottotesto solido di critica sociale ma soprattutto sistemica. Teologia del Dominio è l’incubo distopico del cospirazionista americano in una summa di tutte le parole chiave importanti.
L’immobilità epocale della distopia orwelliana qui è sostituita con un eterno ritorno del potere, disposto alla palingenesi della fine del mondo e delle forme apparenti delle narrazioni comuni per rimanere saldo, nel dominio dell’uomo.