ANATOMIA DELLA SOLITUDINE

Thomas Wolfe

Questo racconto è contenuto nella raccolta cartacea Classic | Teoria Olografia: €12

(3 recensioni dei clienti)
Categoria:

Descrizione

AUTORE: Thomas Wolfe

TITOLO: Anatomia della Solitudine

TRADUZIONE: Dafne Munro

GENERE: Monologo

ANNO: 2017

PREZZO: Gratis

FORMATO: .pdf

ISBN: 9788894042047

SINOSSI:

Nell’era dell’iper-comunicazione, delle informazioni, delle pubbliche relazioni e dei social network, che alimentati dalla vanità sociale confondono pubblico e privato trasformando ogni persona in un potenziale personaggio pubblico, oggi più che mai la solitudine assume la portata del gesto politico, anarchico e ribelle, di un camussiano uomo in rivolta.

Considerato da William Faulkner il più importante scrittore del suo tempo, in questo monologo labirintico e al tempo stesso torrenziale e sepolcrale, Thomas Wolfe sviscera i confini della solitudine e dell’isolamento indicandoli come la via principale di cura per la vanità e quindi, in buona parte, per il nostro tempo.

 

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3 recensioni per ANATOMIA DELLA SOLITUDINE

  1. MELANIA MOLTELO

    Consiglio a tutti questo testo ingiustamente sconosciuto di Thomas Wolfe tradotto da Dafne Munro e disponibile per il progetto “Urban Apnea Edizioni”. Rapsodie, catatonie caratterizzano la sua scrittura – non esente dalla spregiudicatezza (proprio alla Roth). Il tema della solitudine è un tema centrale della modernità; si ricordi la descrizione di Simmel della vita dello spirito nelle metropoli: la freddezza metropolitana è in netto contrasto con la natura ancora sentimentalista della vita di campagna e di provincia. Il cittadino, immerso in una rapida successione di stimoli che rasenta la nevrosi, allenta la sua ricettività, con un’armatura di autodifesa e diffidenza nei confronti del mondo. L’uomo metropolitano, nella sua solitudine, attraversa una rapida sequenza di uomini di affari, di uomini che si affrettano a raggiungere le stazioni, di uomini che portano a termine gli ultimi acquisti. Il passeggiatore sperimenta, nella folla, il suo isolamento. L’uomo della folla, di cui racconta Edgar Allan Poe, “rifugge la sua solitudine”: egli trascorre le sue ore nella confusione della moltitudine, consolando il suo timore, ma dimostrando al tempo stesso la sua incapacità a relazionarsi. L’uomo misterioso è più solo di quanto si pensi: la coltre della folla che lo avvolge, in una indifferenza totale, è la prova del nove della sua invisibilità. Anche Lo spleen di Parigi, singolare resoconto dell’impatto violento della modernità, dedica alla folla alcune tra le sue pagine più dense. Al passeggiatore solitario e pensoso la città si offre come spettacolo ed egli vi si inserisce con la sua esibizione di snobismo e disinteresse; Baudelaire scrive: “Moltitudine, solitudine: termini equivalenti e convertibili per il poeta attivo e fecondo. Chi non sa popolare la sua solitudine, non sa neppure restare solo in mezzo a una folla indaffarata”. La solitudine è un esercizio del poeta, di colui al quale una fata ha donato fin dalla nascita il talento del travestimento, l’arte del nomadismo. La proposta diventa: è possibile pensare a una solitudine che non sia immediatamente connessa con l’idea convenzionale della tristezza, del depotenziamento? Non può che venire in mente il Deleuze di Pourparler: poiché la stupidità non è né muta né cieca, bisogna creare “interstizi di solitudine”, spazi di nascondimento, resistenze di afasia. Qualcosa che oggi come oggi ci tocca nel profondo. Le sirene, in un bellissimo racconto di Kafka, tacciono con gli occhi grondanti di lacrime.

  2. Goodreads – Ajeje Brazov

    Anatomia della solitudine è un racconto/saggio di psicologia dell’autore, che attraverso una scrittura molto coinvolgente e appassionante ci delinea cos’è la solitudine e dal titolo praticamente la esamina in tutte le sue sfaccettature, relazionandosi anche con scritti e soprattutto scrittori che hanno fatto della solitudine l’argomento fondante della loro bibliografia.
    Illuminante!
    Chi non ha mai conosciuto la solitudine?

  3. Goodreads – Ellis

    Un monologo quasi filosofico e davvero significativo che – in una manciata di pagine – scandaglia a tutto tondo un sentimento universale: la solitudine . Essa è una costante della condizione umana ed equivale all’ultimo spettro del dolore. Detta così sembrerebbe proprio che non ci sia alcuna possibilità di salvezza… Invece esiste ma non sarò io a dirvi come, ci penserà Wolfe stesso.
    https://www.youtube.com/watch?v=DnGdo
    Dal libro:
    ”Noi che ci agitiamo nella profondità della solitudine siamo sempre vittime delle nostre insicurezze.”

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